Quando iniziare l’alimentazione complementare
L’età raccomandata per introdurre alimenti diversi dal latte materno o in formula sono i 6 mesi circa.
Il circa è obbligatorio perché non si tratta di una scadenza, ma di un’epoca in cui la maggior parte dei bambini hanno maturato alcune tappe fondamentali dello sviluppo anatomico e neuromotorio, che permetteranno l’inizio dell’alimentazione complementare in sicurezza.
Questo significa che ogni bambino raggiunge tale maturità in modo individuale intorno ai 6 mesi di vita, chi prima, chi dopo.
I segnali che ci permettono di capire che il bambino è pronto per assaggiare nuovi alimenti sono:
- Sta seduto con minimo appoggio. Il bambino deve saper mantenere la posizione seduta con appoggio allo schienale e mantenere il capo con facilità. Queste abilità danno la possibilità al genitore di tenerlo vicino a loro durante il pasto per valutare i segnali successivi
- Interesse per i comportamenti dei genitori a tavola. Il bambino vuole imitare mamma e papà afferrando il cibo o il cucchiaino, portarli alla bocca o chiedere un assaggio (atteggiamento eccitato alla vista del cibo, emette versi, cerca di afferrare gli alimenti a tavola)
- Coordinazione occhi-mano-bocca. È la capacità di guardare il cibo, prenderlo con le mani e portarlo alla bocca. È una tappa fondamentale che apre un nuovo percorso di esplorazione sensoriale per il bambino e che soprattutto lo rende partecipe durante l’apprendimento e lo sviluppo della funzione alimentare.
L’alimentazione complementare non è un processo passivo, il bambino deve poter toccare, imparare a mangiare autonomamente e sporcarsi, oltre ad essere aiutato dal genitore con il cucchiaino.
- Maturazione delle abilità motorie orali. La perdita del riflesso di estrusione, che permette al lattante di accogliere il seno o il biberon, tirando fuori la lingua quando vengono toccate le labbra, ma stimolato con il cucchiaino il cibo proposto verrà gran parte sputato.
Questo perché la suzione utile all’allattamento è data da un’attività che determina una forte spinta linguale antero-posteriore. Se il bambino non ha raggiunto la maturazione motoria a livello orale è portato a spingere il cibo semisolido verso la parte esterna della bocca.
Quando migliorerà il controllo dell’attività mandibolare di apertura e chiusura della mandibola, attraverso l’esplorazione e l’apprendimento di cui parlavo sopra, sarà pronto per accettare il cucchiaino.
Dott.re Jacopo Evangelisti – Dietista