Prerequisiti Logico-Matematici e Dintorni
Oggi giorno i genitori, soprattutto quelli che vivono gli anni che precedono l’inizio della scola dell’obbligo, si affannano a stimolare i propri figli con centinaia di schede di pregrafismo preimpostate, (leggi anche prerequisiti della scrittura) con infiniti “non uscire dalle righe” piuttosto che ripetuti “taglia dritto”.
Ha senso privilegiare la capacità prassico motoria, lasciando ai margini le abilità logico matematiche?
Qual è la giusta misura da mantenere tra esse e come viene stimolata l’intelligenza numerica?
Semplice, essa si sviluppa attraverso dei processi evolutivi che già dai primissimi anni di vita, talvolta inconsciamente si vanno a stimolare, anche raccontando storie, rievocando azioni vissute o immaginando quelle future, organizzando le giornate insieme o molto semplicemente con il quotidiano confronto durante il gioco. Dopo questa iniziale infarinatura inizia un percorso di consolidamento del concetto del numero e di numerosità, stimolato nel percorso della scuola dell’infanzia, che permette di iniziare a confrontare ed elaborare dati.
E’ fondamentale e prerequisito per la scuola primaria saper, ad esempio, seriare per caratteristica, forma e/o colore, organizzare in gruppi, riconoscere precedente e antecedente, piuttosto che saper muovere un oggetto nello spazio secondo le principali preposizioni di luogo, per giungere il tanto agognato obiettivo da tutti: saper contare.
Ma è più importante saper contare, nel senso di sapere a memoria i numeri in fila, o essere in grado di rendere operoso il numero? Chiaramente la risposta è la seconda: saper operare con i numeri è uno dei primi obiettivi della scuola primaria, che poi, attraverso diverse proposte trova il modo e lo spazio per far si che quella conta a memoria imparata a fatica si trasformi in un funzionale punto id riferimento.
I servizi per l’infanzia, addirittura dai primissimi anni di vita, in forme e modalità diverse ovviamente studiate per obiettivi, propongono diverse attività; ne cito alcune, a mio avviso le più importanti:
– la drammatizzazione del numero, dove il bambino si immedesima nel numero, ne diviene parte, ritrova delle caratteristiche attinenti alla propria persona, lo ricostruisce trasformandolo in un “suo simile”.
– il consolidamento dei processi lessicali del numero, che attraverso conte, filastrocche o poesie, permette di introdurre la linea del numero e si impara la conta in avanti e all’indietro; ma anche il potenziamento della rappresentazione grafica e multiforme, attraverso materiali che permettano di ridisegnare graficamente il numero, e non necessariamente con carta e pennarello;
– l’assestamento del processo semantico, soprattutto per i bimbi dell’ultimo anno di scuola dell’infanzia, per il confronto tra forme e dimensioni, per la sequenzialità del numero;
– il coding, per lo sviluppo del pensiero computazionale, ovvero la capacità di raggiungere un obiettivo attraverso una serie di istruzioni ordinate, inventate dai bambini, per permettere direttamente a loro di scoprire, progettare, ragionare e risolvere una determinata questione messa al centro.
Per concludere, ritorno sull’importanza della consapevolezza e dell’interiorizzazione del numero, requisito fondamentale per operare con senso in ambito logico matematico, sulla necessità di far passare attraverso l’esperienza questo insegnamento e sulla necessità di permettere ai bambini di sperimentarsi, anche sbagliando, per esercitare le capacità di problem solving soprattutto nelle situazioni che loro stessi potrebbero gestire senza intervento dell’adulto, anche se si sà, il genitore è sempre tentato e tende spesso a suggerire e sostituirsi….
Ma questo è un altro grande argomento che merita uno spazio tutto per sè.
Dott.ssa Daniela Paola Gastoldi – Pedagogista (Studio Intreccio Treviglio- Bergamo)
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