Il Natale delle Mamme

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Il Natale delle Mamme

Questa è una richiesta di aiuto. Chiedo formalmente a tutti i genitori un’ancora di salvezza, o colerò a picco come il Titanic. Questo è un periodo dell’anno in cui anche il più composto e serioso degli adulti dotato di prole, in età ancora infantile, inizia a guardare pensoso le vetrine dei negozi di giocattoli, o a navigare, speranzoso, tra le pagine dei vari siti che promettono offertone su una immensa vastità di prodotti; il tutto per accontentare le richieste che arriveranno… d’altra parte cosa c’è di più bello del sorriso di un bambino davanti al gioco sognato? Nulla. Senza contare che anche i genitori riceveranno un dono: il riassortimento automatico del loro portafogli, o del relitto che sarà diventato dopo essere sopravvissuto. E per riassortimento intendo la sistemazione delle monetine residue, assieme al vuoto cosmico restante.

Si parte con la letterina a Babbo Natale e in alcune regioni, i più “fortunati”, anche quella a Santa Lucia. Che meraviglia. Anche se a ben vedere, la letterina è solo la parte intermedia di un percorso ad ostacoli, che il buon genitore coscienzioso, dovrà affrontare con la massima naturalezza, priva di qualunque evidente isterismo. Perché, ed è una certezza, arriverà il momento in cui, con tono innocente e neutrale, chiederemo alla nostra creatura cosa chiederà mai nella letterina, dopodiché, cercando di non destare sospetti, che nemmeno un agente sottocopertura della cia, ci allontaneremo con una scusa per cercare frenetici su google di cosa si tratti e alla vista del prezzo, un lieve tic nevrotico affiorerà sulle nostre labbra. Perché su google non c’è mai scritto come si diventa milionari in una settimana?? E così, non rimarrà altro che elaborare un piano, dapprima nebuloso ma via via più chiaro, su come spostare l’attenzione di tutti i minori presenti in casa, su giocattoli stupendi che non ci faranno salutare con la manina mezzo stipendio.

Inizieremo, casualmente, a lasciare giornalini aperti sulle immagini di un determinato prodotto che farebbe proprio felice tutti, taccuino incluso. O, sempre casualmente, a far notare alla prole, una pubblicità di quel determinato gioco, esaltandone le divertentissime caratteristiche. Si diventerà mentalisti insomma. Non mi stupirei se ne dovessi vedere qualcuno in tv, spiegare al mondo come abbia iniziato la propria carriera dopo le festività natalizie. Comunque.  Si andrà avanti così per un po’, ma, il buon genitore preparato, sa che deve avere anche un piano B. Il sempreverde: “amore della mamma lo sai che i bambini sono tanti e forse Babbo Natale non può spendere tanti soldi .. per sicurezza scegli anche qualcos’altro” che non mi faccia piangere pure il latte materno, aggiungerà il tuo cervello in religioso silenzio.

Così, il bimbo, felice e convinto del gioco scelto, scriverà la cara letterina. E noi tireremo un sospiro di sollievo perché una volta scritta non si può più cambiare. Carta canta insomma.

A questo punto, una volta raggiunta la pace tra il dono desiderato e il conto corrente, si accederà alla fase successiva del percorso ad ostacoli: la ricerca. E qui la definizione di “ricerca” potrebbe prendere pieghe inaspettate. Andremo ovviamente, girando come un pollo allo spiedo, in tutti i negozi, centri commerciali, bancarelle, rivenditori abusivi, per spuntare il prezzo migliore e la cosa ci farà sentire come parte di un clan; perché noi mamme e papà ci vedremo e ci riconosceremo all’istante … sguardo stanco ma vigile, gambe che vanno per conto loro, cellulari in mano per parlare con l’altro genitore alla ricerca di un confronto…e poi all’improvviso, come il sole che squarcia il cielo grigio, apparirà il sorriso sul nostro volto. Il regalo sarà finalmente trovato, pronto e impacchettato. E a quel punto non ci rimarrà che la trepida attesa del momento fatidico, in cui i nostri occhi si arricchiranno di immagini da ricordare, vedendo la gioia dipinta sul volto dei nostri piccoli, mentre scartano il tanto agognato dono, facendo un sorriso immenso, probabilmente sdentato, che sarà però la cosa più bella che abbiamo mai visto. Facciamo tesoro di questi istanti, catturiamoli e teniamoli stretti. Sono preziosi. Come il denaro speso per la carta regalo che molto spesso farà giocare il bimbo più del regalo stesso. Ma tant’è.

Ad ogni modo, in tutta questa magia, c’è una frase che possiamo sfruttare per un po’ e che tutti abbiamo detto una volta nella vita: “se non fai il bravo lo dico a Babbo Natale! “ e che nel corso del tempo si è arricchita di: “ ho il numero di Babbo Natale in rubrica, guarda che lo chiamo!”. Immagino che non rientri nel manuale del genitore modello ma suvvia… chi è senza peccato scagli la prima pietra!

E una volta che le mani dei nostri figli diventeranno tanto grandi da contenere le nostre, e il tempo impietoso e incurante della nostra volontà, sarà passato, chiudendo gli occhi ripenseremo a quei momenti di grida, di festa, di “apriamo i regali”, con tutta la delicatezza che la memoria ci consentirà e allora, mai come prima, capiremo che la vera ricchezza l’abbiamo dentro di noi, costruita anno dopo anno, sorriso dopo sorriso, abbraccio dopo abbraccio.

Erica Perazzani

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