Cari genitori, benvenuti nei “Terribili due anni”!
Il bambino a due anni vive fortemente il desiderio di autonomia e di indipendenza, manifestandolo con i capricci, con le provocazioni e con il negativismo.
Siamo nel pieno dei cosiddetti “Terribili due”.
I capricci si manifestano con pianti esasperati, grida e pugni per terra e spesso nascono da un no.
La crisi avviene quando il bambino sente di aver perso il controllo ma è una tappa necessaria, perché rappresenta il veicolo per modulare le emozioni e per facilitare lo sviluppo psicomotorio.
Quanti genitori si chiedono: Come faccio a gestirlo?
Non di rado davanti al capriccio del bambino, ci si fa travolgere dal maremoto, soprattutto il tutto avviene in pubblico, perché lo si vive come un momento di sconfitta e di frustrazione.
Di fronte agli episodi di collera è importante che l’adulto comprenda ciò che sta accadendo, consapevole che quando il bambino avrà assimilato la capacità di controllo sul proprio comportamento, sarà più sicuro di sé e avrà investito sulla sua autostima.
Berry Brazelton, pediatra e psichiatra infantile, ci suggerisce alcuni modi per aiutare il bambino ad allentare la fase acuta.
Partendo dal principio che uscire dal capriccio è un compito del bambino, il genitore durante l’ostinazione del piccolo, può prenderlo in braccio, cercando di contenerlo.
E’ importante spiegare al bambino che si comprende ciò che sta vivendo: “Mi dispiace che sei arrabbiato, ma questa cosa proprio non la puoi fare. Io sono qui con te e aspetto che metti le lacrime in tasca e che fai tornare il sorriso! So che ce la puoi fare!”
Il genitore deve comprendere la distinzione tra la sua realtà e quella del bambino, mantenendosi nel ruolo educativo.
E’ necessario impartire punizioni?
Attraverso la contestazione il bambino sta chiedendo aiuto per sapere dov’è il suo limite d’azione.
Quindi la risposta alle proteste non è la punizione, ma una spiegazione dei limiti coerente, precisa e ripetuta.
Secondo Brazelton insegnare i limiti è fondamentale:
“Il primo compito dei genitori è voler bene.
Il secondo, insegnare i limiti.”
Anche durante i terribili due.
Silvia Ferretti, pedagogista