Alla mia piccola Sama: la forza di una madre
Alla mia piccola Sama: la forza di una madre
È molto difficile, quasi innaturale, mischiare due termini tanto lontani tra loro: bambini e guerra.
Ma sono molti i bambini che conoscono la guerra più di noi in molte regioni del mondo, solo che molto spesso non ci pensiamo perché siamo distratti dalle nostre vite che giudichiamo imperfette e disastrose.
Forse dovemmo andare a vedere cos’è realmente un disastro.
Forse dovremmo andare a fare un giro tra le macerie di Aleppo.
Non è necessario neppure prendere un volo, basterebbe andare al cinema per beccarsi un pungo nello stomaco con “Alla mia piccola Sama” un film-documentario, candidato all’Oscar, uscito il 13 febbraio 2020 nelle sale italiane.
Questo film, che ha ottenuto il patrocino di Amnesty International Italia e la collaborazione di Medici senza Frontiere, è passato anche dal Festival di Cannes.
Il docu-film racconta la vita di Waad al-Kateab, che studia ad Aleppo come tanti ragazzi della sua età e che si ritrova nel bel mezzo della guerra civile siriana, documentando con la sua videocamera gli orrori che (non) possiamo immaginare.
Mentre imperversa la guerra nella sua terra, la vita sorprende Waad che si innamora di uno dei pochi medici rimasti ad Aleppo, Hamza, si sposa e poco dopo scopre di aspettare una bambina, la piccola Sama, che significa “Amore”.

Il film (la protagonista è doppiata in italiano dalla nostra Jasmine Trinca) è crudo e violento in molte scene e racconta cinque anni di orrore e di speranza attraverso lo sguardo di questa donna coraggiosa, un po’ giornalista, parecchio attivista e molto madre, divisa tra il voler restare nella sua terra e non cedere alla brutalità della guerra o fuggire chissà dove per dare un futuro alla piccola Sama.

Le riprese di Waad sono al tempo stesso una testimonianza di guerra e il racconto dell’amore di una madre nei confronti di sua figlia. Waad infatti cerca di spiegare a Sama, attraverso questo prezioso documentario, come mai lei e Hamza abbiano deciso di non scappare dalla Siria anche assumendosi il rischio di mettere così in pericolo le loro vite e quella di Sama stessa.
Perché vedere questo film?
Forse perché è diverso da un film: le immagini catturate dalla videocamera, cinque atroci anni per 500 ore di materiale, ci restituiscono, concentrata in 95 minuti, la verità della guerra da un punto di vista privilegiato: una specie di diario intimo di una giovane famiglia, tra macerie, speranza e tanto coraggio.
Riconoscimenti internazionali:
2020 – Premio Oscar
Candidatura per il miglior documentario
2020 – Premi BAFTA
Miglior documentario
Candidatura per il miglior film britannico
Candidatura per il miglior film in lingua straniera
Candidatura per il miglior esordio britannico da regista, sceneggiatore o produttore a Waad al-Kateab ed Edward Watts
2020 – Independent Spirit Awards
Candidatura per il miglior documentario
2019 – British Independent Film Awards
Miglior film indipendente britannico
Miglior regista a Waad al-Kateab ed Edward Watts
Miglior documentario
Miglior montaggio a Chloe Lambourne e Simon McMahon
Candidatura per le migliori musiche a Nainita Desai
2019 – Chicago Film Critics Association Awards
Candidatura per il miglior documentario
2019 – European Film Awards
Miglior documentario
2019 – Festival di Cannes
2019 – National Board of Review Awards
Premio per la libertà d’espressione
2019 – Satellite Awards
Candidatura per il miglior documentario
2019 – South by Southwest Film Festival
Premio della Giuria – Miglior documentario
Premio del pubblico
Alla mia piccola Sama: la forza di una madre